E' il sistema che deve cambiare, iniziando dalla formazione universitaria, dove vengono riconosciute solo le fonti più autorevoli. Ed è così che rischiano di sottovalutare il paziente. Mentre a parer mio, dovrebbero allenarsi a diventare più passivi e ricettivi, ed ascoltare il paziente e sforzarsi di comprendere, così facendo farà sentire l'altro compreso.. che non è poco...
Solitamente il medico e lo psicologo clinico, per esempio, basano solo le loro conoscenze sullo studio delle alterazioni, dei sintomi e delle malattie, e così facendo cercano solo le malattie e mai i punti di forza del malato e le debolezze del malato.
Noi pazienti cerchiamo, in chi ci aiuta, anche qualcosa di speciale, che ci faccia sentire bene. Ecco perchè spesso usciamo dalle varie visite, molto insoddisfatti.
Le multinazionali farmaceutiche? Come dice il grande Benigni, Le Fabbriche della morte. Io dico, anche della vita.