Ho pensato fosse una buona idea aprire un thread dove parlare di come viviamo la perdita dei capelli, per quando ci sentiamo giù di morale o in ansia e, magari, per aiutarci l'un l'altro a superare l'imbarazzo.
Come sanno quelli che han letto la mia presentazione, io preferisco avere un approccio diretto con le persone, perciò chi mi è particolarmente vicino sa dell'alopecia, e se qualche conoscente mi chiede, (perché magari ho cambiato radicalmente taglio/lunghezza/colore o che), ammetto senza problemi di indossare una parrucca. Questo mi consente di vivere con meno ansie, mi ha anche fatto scoprire (con una certa sorpresa, lo ammetto) che le persone accettano senza alcun problema questa "diversità" in me. Forse anche perché io la porgo e ne parlo con assoluta tranquillità, per cui non dò l'impressione che sia questo granché
Adoro quando una conoscente qualunque mi chiede come faccio ad avere capelli così perfetti ed io rispondo "mettendo una parrucca". Le espressioni che fanno sono priceless, credetemi :lol:
C'è, ovviamente, un percorso lungo, dietro questa tranquillità. E' cominciato tutto quando, da ragazzina, iniziai una relazione con un ragazzo a cui, per motivi di profonda vergogna, non dissi nulla dell'alopecia. Quel che successe fu che lui si accorse della parrucca, (parliamo di un bel po' di anni fa, delle belle protesi invisibili di oggi non si sapeva ancora nulla), facendosi l'idea che avessi qualche brutta malattia, tipo tumore, e fossi in chemioterapia. Ricordo ancora il giorno in cui, in lacrime, mi chiese che tipo di problemi di salute avessi. Era terrorizzato. Mi sentii così in colpa per avergli causato tanta paura che mi ripromisi di parlarne con tutte le persone che mi stavano più a cuore, per evitare che qualcuno potesse equivocare e pensare che avessi un cancro o qualcosa del genere.
In seguito, crescendo, ho combattuto l'insicurezza in vari modi, tra cui posando come fotomodella per siti e riviste. Questo mi ha permesso di sentirmi di nuovo bene con me stessa, e guadagnare in self confidence.
Infine, a 30 anni, io sono io e non mi identifico con la mia chioma. Non consento a nessuno di farmi sentire in imbarazzo per una malattia contro cui nessuno può far nulla.
Mi sono resa conto di aver sottovalutato molte persone, perché nessuno di coloro a cui l'ho detto si è mai scandalizzato per la mia parrucca. Chissà che reazioni mi aspettavo! Scema io, avrei dovuto avere più rispetto dell'intelligenza dei miei amici, e più fiducia in loro.
Mi permetto di prendere la parte "divertente" dell'indossare protesi e parrucche, cambiando stile quando mi va e senza sentirmi in dovere di giustificarmi o preoccuparmi del fatto che qualcuno possa trovare strano il fatto che io abbia i capelli alla Valentina Crepax per 6 mesi e la treccia da Raperonzolo per i successivi 6.
Così si vive molto più serenamente...sebbene, com'è ovvio, ci siano ancora anche per me dei periodi no.
Mi piacerebbe molto conoscere le vostre storie, i vostri sentimenti e, magari, parlarne e aiutarci l'uno con l'altro negli inevitabili momenti di down emotivo.
Penso che se imparassimo tutti a non vergognarci della nostra malattia, anche gli altri cambierebbero atteggiamento, un po' per volta, ci sarebbero meno "sfottò" nei confronti di chi "porta il parrucchino" o di chi è calvo. Ma finché noi per primi ci vergognamo di noi stessi, sarà ben difficile che l'atteggiamento altrui cambi.
Un abbraccio a tutti (e perdonate la prolissità).
Vale
Come sanno quelli che han letto la mia presentazione, io preferisco avere un approccio diretto con le persone, perciò chi mi è particolarmente vicino sa dell'alopecia, e se qualche conoscente mi chiede, (perché magari ho cambiato radicalmente taglio/lunghezza/colore o che), ammetto senza problemi di indossare una parrucca. Questo mi consente di vivere con meno ansie, mi ha anche fatto scoprire (con una certa sorpresa, lo ammetto) che le persone accettano senza alcun problema questa "diversità" in me. Forse anche perché io la porgo e ne parlo con assoluta tranquillità, per cui non dò l'impressione che sia questo granché
Adoro quando una conoscente qualunque mi chiede come faccio ad avere capelli così perfetti ed io rispondo "mettendo una parrucca". Le espressioni che fanno sono priceless, credetemi :lol:
C'è, ovviamente, un percorso lungo, dietro questa tranquillità. E' cominciato tutto quando, da ragazzina, iniziai una relazione con un ragazzo a cui, per motivi di profonda vergogna, non dissi nulla dell'alopecia. Quel che successe fu che lui si accorse della parrucca, (parliamo di un bel po' di anni fa, delle belle protesi invisibili di oggi non si sapeva ancora nulla), facendosi l'idea che avessi qualche brutta malattia, tipo tumore, e fossi in chemioterapia. Ricordo ancora il giorno in cui, in lacrime, mi chiese che tipo di problemi di salute avessi. Era terrorizzato. Mi sentii così in colpa per avergli causato tanta paura che mi ripromisi di parlarne con tutte le persone che mi stavano più a cuore, per evitare che qualcuno potesse equivocare e pensare che avessi un cancro o qualcosa del genere.
In seguito, crescendo, ho combattuto l'insicurezza in vari modi, tra cui posando come fotomodella per siti e riviste. Questo mi ha permesso di sentirmi di nuovo bene con me stessa, e guadagnare in self confidence.
Infine, a 30 anni, io sono io e non mi identifico con la mia chioma. Non consento a nessuno di farmi sentire in imbarazzo per una malattia contro cui nessuno può far nulla.
Mi sono resa conto di aver sottovalutato molte persone, perché nessuno di coloro a cui l'ho detto si è mai scandalizzato per la mia parrucca. Chissà che reazioni mi aspettavo! Scema io, avrei dovuto avere più rispetto dell'intelligenza dei miei amici, e più fiducia in loro.
Mi permetto di prendere la parte "divertente" dell'indossare protesi e parrucche, cambiando stile quando mi va e senza sentirmi in dovere di giustificarmi o preoccuparmi del fatto che qualcuno possa trovare strano il fatto che io abbia i capelli alla Valentina Crepax per 6 mesi e la treccia da Raperonzolo per i successivi 6.
Così si vive molto più serenamente...sebbene, com'è ovvio, ci siano ancora anche per me dei periodi no.
Mi piacerebbe molto conoscere le vostre storie, i vostri sentimenti e, magari, parlarne e aiutarci l'uno con l'altro negli inevitabili momenti di down emotivo.
Penso che se imparassimo tutti a non vergognarci della nostra malattia, anche gli altri cambierebbero atteggiamento, un po' per volta, ci sarebbero meno "sfottò" nei confronti di chi "porta il parrucchino" o di chi è calvo. Ma finché noi per primi ci vergognamo di noi stessi, sarà ben difficile che l'atteggiamento altrui cambi.
Un abbraccio a tutti (e perdonate la prolissità).
Vale